Gesu' di nazareth capitolo 6 e 7

gesù di nazzaret capitolo 6

Gesù ammira la fede del centurione
Mt. 8, 1; 8, 5-13. Lc. 1, 1-10.

*Quando Gesù ebbe terminati questi suoi discorsi davanti al popolo che l'ascol-
tava, entrò in Cafarnao. Era ammalato e stava per morire a un centurione un 
servo che gli era molto caro. “E il centurione, sentito parlare di Gesù, gli inviò 
alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire a salvare il suo servo.
Venuti quelli da Gesù, lo pregavano accoratamente dicendo: « Merita che tu gli
conceda questo; egli ama la nostra nazione, e fu lui a fabbricarci la sinagoga ››.
Gesù andò con loro. Ma, giunto nei pressi della casa, il centurione gli mandò
incontro degli amici a dirgli: « Signore, non ti disturbare! Io non sono degno che
tu entri in casa mia; neppure mi stimai degno di venire da te; ma di una parola,
e il mio servo sarà salvo. ”Anch'io, pur non essendo che un subalterno, ho sotto
di me dei soldati, e dico a questo: Va', ed egli va; e a un altro: Vieni, ed egli viene;
e al mio servo: Fa' questo, ed egli lo fa! ». Udite tali cose, Gesù l'ammirò e, rivoltosi
alla folla che lo seguiva, disse: « Io vi dico che neppure in Israele ho trovato tan-
ta fede ››.E, tornati a casa, gli inviati trovarono il servo guarito.

A Naim, Gesù risuscita il figlio di una vedova ,
Lc. 7, 11-17.

*In seguito Gesù andò in una città chiamata Naim, e l'accompagnavano i suoi di-
scepoli e molta folla. “Quando fu vicino alla porta della città, vide che portavano
fuori un morto, figlio unico di sua madre, e questa era per di più vedova, e molta
gente della città la seguiva. Vedutala, il Signore ne ebbe compassione e le disse: 
«Non piangere! ››. E, accostatosi, toccò il feretro i portatori allora si fermarono 
e disse: « Giovanetto, io te lo dico: alzati! ››. Il morto si alzò a sedere e incominciò 
a parlare; e Gesù lo rese alla sua madre. Allora tutti furono presi da timore, e
glorificavano Dio dicendo: « Un profeta grande è sorto in mezzo a noi. Dio ha visi-
tato il suo popolo». E questa voce si sparse per tutta la Giudea e in tutti i dintorni.

Gesù e i messi del Battista
Mt. 11, 2-6. Lc. 7, 18-23.

 * I suoi discepoli annunziarono a Giovanni tutte queste cose. E Giovanni chia-
mati due di questi discepoli,  li inviò dal Signore a domandargli: « Sei tu colui che
deve venire o dobbiamo aspettarne un altro? ››. E quelli, presentatisi a lui, gli
dissero: « Giovanni il Battista ci ha mandati da te a chiederti: “Sei tu colui che
deve venire o dobbiamo aspettarne un altro?”››. In quell'ora stessa Gesù aveva
guarito molti da malattie e da infermità e da spiriti maligni, e a molti ciechi aveva
dato la vista.  E Gesù rispose loro: « Andate a riferire a Giovanni le cose che avete
viste e udite: i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sor-
di odono, i morti risorgono, la buona novella è annunziata ai poveri. E beato è
colui che non si sarà scandalizzato di me ››.

Gesù fa l'elogio di Giovanni
Mt. 11, 7-19. Lc. 7, 24-35.

 * Quando gli inviati di Giovanni se ne furono andati, Gesù cominciò a parlare di
Giovanni alle turbe: « Che andaste, a Vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal
vento? Dite, che andaste a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Ma quelli
che portano vesti splendide e_vivono in delizie abitano nei palazzi dei re. Che dun-
que siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anzi più d'un profeta. Egli e co-
lui del quale sta scritto: Ecco, io mando avanti il mio messaggero a preparare la 
via dinanzi a te".Vi dico che fra i nati di donna nessuno è più grande di Giovanni; 
ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. E tutto il popolo che l'ha 
udito, e gli stessi pubblicani hanno reso giustizia a Dio, facendosi battezzare da 
Giovanni, mentre i farisei e i dottori della legge, non facendosi battezzare da lui, 
hanno reso vano il disegno di Dio su di loro. A chi dunque paragonerò gli uomini di
questa generazione, e a chi sono simili? Sono simili a quei fanciulli che siedono
nella piazza, e si richiamano gli uni gli altri dicendo: “Vi abbiamo suonato il flau-
to e voi non avete ballato; abbiamo fatto lamenti e voi non avete pianto”. “E ve-
nuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane né beve vino, e dite: “È in-
demoniato”. “È venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve, e dite: “Ecco un
mangiatore e un bevitore, amico di pubblicani e di peccatori”. Ma alla Sapienza
è stata resa giustizia da tutti i suoi figli ››.

Gesù perdona la peccatrice
Lc. 7, 36-50

 * Un fariseo lo invitò a pranzo da lui, ed egli, entrato nella casa del fariseo, s'adagiò
a mensa.  Ed ecco che una donna della città, una pubblica peccatrice, saputo che
egli era a mensa nella casa del fariseo, venne recando un alabastro con dell'un-
guento “e stando dietro, vicino ai suoi piedi, incominciò a piangere e a bagnarli
di lacrime e li asciugava coi capelli del suo capo; baciava anche i suoi piedi e li pro-
fumava con l'unguento. Vedendo questo, il fariseo che l'aveva invitato diceva fra sé:
« Costui, se fosse profeta, saprebbe chi è, e qual genere di donna è quella che lo
tocca: che è una peccatrice». Gesù allora gli disse: « Simone, ho qualcosa da
dirti». Ed egli: « Maestro, di' pure ››.Un creditore aveva due debitori, uno
gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta.  Non avendo essi di che pagare,
egli condonò il debito ad ambedue. Chi di loro l'amerà di più? ››. Rispose Simone:
« Suppongo sia colui al quale fu più condonato ››. Gli rispose Gesù: « Hai giudicato
rettamente ››.  E, volto verso la donna, disse a Simone: « Vedi questa donna? So-
no entrato in casa tua e tu non mi hai dato acqua per i miei piedi: essa invece
ha bagnato i miei piedi con le sue lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu
non mi hai dato il bacio di saluto: essa invece da quando sono, entrato non ha
cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto il mio capo con olio: essa invece
mi ha unto i piedi con l'unguento.  Perciò, ti dico, le sono rimessi i suoi molti peccati,
perché ha molto amato. Ma colui a cui meno si perdona, meno ama ››.Poi disse alla 
donna: « Ti sono rimessi i tuoi peccati ››. E cominciarono i convitati a dire fra sé: 
Chi è costui che perdona persino i peccati?” Ma egli disse alla donna: « La tua fede 
ti ha salvata: va' in pace ››.

Gesù e i suoi parenti
Mc. 3,20-21.

 * Tornò poi in casa, e la folla accorse di nuovo, tanto che essi non potevano neppu-
re prender cibo. Avendolo saputo, i suoi vennero per impadronirsi di lui: « Perché
- si diceva - è fuori di sé ».

« Chi non è con me è contro di"me »
Mt. 12, 22-30. Mc. 3, 22-27. Lc. ll, 14-23.

 * Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Scacciato il demonio, il muto
parlò e le »fólle si meravigliarono. “Ma alcuni di loro dissero: « Egli scacciai de-
moni per mezzo di Beelzebul, il principe dei demoni ››. “E altri, per metterlo alla
prova, richiedevano da lui un segno dal cielo. "Ma egli, conoscendo i loro pen-
sieri, disse: «Ogni regno in sé diviso va in rovina, e una casa crolla sull'altra.  Se
dunque anche Satana è diviso in sé stesso come si reggerà il suo regno? Eppure voi
dite che io per mezzo di Beelzebul scaccio i demoni. "Ora se io per mezzo di Beel-
zebul scaccio i demoni, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Giudicatene voi
stessi. Se io invece scaccio i demoni con la potenza di Dio, allora vuol dire che il
Regno di Dio è giunto a voi. Quando un uomo forte, tutto armato, sta a guardia
della sua casa; tutti i suoi beni sono al sicuro. “ Ma se uno più forte di lui soprav-
viene e lo vince, gli toglie le armi nelle quali confidava e ne distribuisce le spo-
glie. Chi non è con me, è contro di me: e chi non raccoglie con me, disperde ››.

Il più grave peccato dei giudei: attribuire al demonio l'opera dello Spirito Santo
Mt. 12, 31-37. Mc. 3, 28-30.

 * Perciò vi dico: Ogni peccato e ogni bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la 
bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. "E a chi avrà parlato contro il 
Figlio dell'uomo si perdonerà, ma a chi avrà parlato contro lo Spirito Santo non si 
perdonerà né in questo mondo né nel mondo futuro. , O voi ammettete che l'albero è 
buono, e buono sarà anche il suo frutto, o ammettete che l'albero è cattivo, ed allora 
anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si riconosce l'albero. Razza di 
vipere, come potete voi dire cose buone mentre siete malvagi? La bocca infatti parla 
da quel che abbonda nel cuore.L'uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone, e 
l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro cava cose cattive.Ora io vi dico che di ogni 
parola oziosa che gli uomini dicono renderanno conto nel giorno del Giudizio:dalle 
tue parole infatti sarai giustificato e dalle tue parole sarai condannato ››.

La parabola del demonio scacciato
Mt. 12, 43-45. Lc. 11, 24-26.

* Quando lo spirito immondo (cioè il demonio) è uscito dall'uomo, va errando
per luoghi aridi, in cerca di riposo: e, non trovandolo, dice: “Ritornerò nella casa
mia dalla quale sono uscito”. E venuto, la trova tutta spazzata e addobbata.  Allora 
va e prende altri sette spiriti peggiori di lui, ed entrati, vi s'insediano: e l'ultima
condizione di quell'uomo diviene peggiore della prima ».

«Chi fa la volontà di Dio, questi è mio fratello »
Mt. 12, 46-50. Mc. 3, 31-35. Lc. 8, 19-21; 11, 27-28.

 * Giunsero sua madre e i suoi parenti; e, fermatisii fuori, lo mandarono a chia-
mare. Una folla gli stava seduta intorno, quando gli fu detto « Ecco la madre tua e
i tuoi parenti sono qui fuori e ti cercano ››.Ma egli rispose loro: « Chi è la madre
mia, e chi sono i miei parenti? ». E, guardando in giro coloro che gli sedevano
attorno, disse: «Ecco la madre mia e i miei parenti.Chiunque fa la volontà di
Dio, questi mi è fratello, sorella e madre ››.Mentre egli parlava così, una donna
alzando la voce dalla folla gli disse: « Beato il grembo che ti ha portato e il seno 
che ti ha nutrito! ››. Ma egli rispose: « Piuttosto beati coloro che ascoltano la 
parola di Dio e l'osservano››.

Alcune donne si prendono cura di Gesù
Lc. 8, 1-3.

 * In seguito Gesù andava per città e villaggi predicando e annunziando il regno
di Dio. Erano con lui i dodici e alcune donne, ch'erano state liberate da spiriti
maligni e da infermità: Maria detta la Maddalena dalla quale erano usciti sette
demoni e Giovanna moglie di Cuza sovrintendente di Erode, e Susanna e molte
altre le quali li assistevano con le loro sostanze.

La parabola del semìnatore
Mt. 13, 1-9. Mc. 4, 1-9. Lc, 8, 4-8.

 *In quel giorno, uscito di casa, Gesù sedeva in riva al mare. E molta gente si
raccolse intorno a lui, sicché egli, montato in una barca, si sedette; e tutta la
moltitudine stava sulla riva. Ed egli parlò a loro molto a lungo in parabole 
dicendo: « Ecco, il semìnatore uscì a seminare. E, nel seminare, una parte 
del seme cadde ai bordi della strada; vennero gli uccelli e se lo beccarono. AI-
tro seme cadde su angoli rocciosi, dove non c'era molta terra: ma quando si levò
il sole bruciò e per mancanza di radici seccò. Altro poi cadde tra le spine; e le
spine crebbero e lo soffocarono. E altro cadde nella terra buona; e portò frutto,
dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta.  Chi ha orecchi intenda ››.

Gesù spiega perchè parla in parabole
M1. 13, 10:17. Mc:4, 10:12. ~ Lc. 8, 9-10.

 * Allora, avvicinatisi i discepoli, gli dissero. « Perché parli loro in parabole? ››.
Egli rispose: Perché. a voi è stato concesso,di conoscere il misteri del Regno dei
cieli, mentre ad essi non è stato dato.  Infatti a chi ha sara dato e sarà nell'abbon-
danza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in
parabole, perché vedano senza riuscire a vedere e ascoltino senza riuscire ad 
ascoltare né capire. Così si compie per essi la profezia di Isaia la quale dice:
“Voi udrete con le orecchie, ma non intenderete, e vedrete con gli occhi, ma 
non comprenderete, poiché il cuore di questo popolo si è fatto insensibile: e
e hanno indurito le orecchie, e hanno chiuso gli occhi per non vedere con gli 
occhi, e per non sentire con le orecchie, e per non intendere col cuore e con-
vertirsi, e io li guarisca”.Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri 
orecchi perché ascoltano. In verità vi dico che molti profeti e giusti hanno 
bramato di vedere ciò che voi vedete, e non l'hanno veduto, e di udire ciò 
che voi udite, e non l'hanno udito ››.

Gesù dà la spiegazione della parabola del seminatore
Mt. 13, 18-23. Mc. 4, 13-20. Lc. 8, 11-15.

 *Ascoltate dunque il significato della parabola del seminatore. Quando uno
ode la Parola del Regno senza comprenderla, viene il Maligno e rapisce quel 
che è stato seminato nel suo cuore. Questi è l'uomo che ha ricevuto la semente 
ai bordi della strada. Quello che l'ha ricevuta su angoli rocciosi, è l'uomo che 
ascolta la Parola, e subito con gioia l'accoglie, ma non ha radici, è incostante: 
e quando viene la tribolazione o la persecuzione a causa della Parola, subito 
soccombe. “E il seme caduto fra le spine raffigura colui che ascolta la Parola; 
ma le preoccupazioni di questo mondo e il fascino delle ricchezze la soffocano 
e diviene infrutuosa. “E il seme seminato nella terra buona indica colui che ode 
la Parola e la comprende, `e fruttifica rendendo dove il cento, dove il sessanta, 
dove il trenta[per uno] ».

 capitolo 7

La parabola della lucerna e della misura
Mc. 4, 21-25. Lc. 8, 16-18.
 * E diceva loro: « Si porta forse la lucerna per metterla sotto il moggio o sotto
il letto? O non piuttosto sul lucerniere? Perché nulla v'è di occulto che non sarà
manifestato, e nulla di segreto che non sarà messo in luce.  Se uno ha
orecchi da intendere intenda ››.E ancora diceva loro: «Badate bene
a quello che udite. Nella misura con la quale misurate, sarà rimisurato a voi, e
riceverete anche di più voi che ascoltate. Poiché a chi ha sarà dato, e a chi non
ha anche quello che ha sarà tolto ››.

La parabola della semente che cresce spontaneamente
Mc. 4, 26-29.
* E diceva pure ad essi: « Così è il Regno di Dio, come un uomo che sparge il
seme nel terreno: ch'egli dorma o vegli, di giorno e di notte, il seme germoglia e
cresce, ed egli non sa come.  Da sé stessa la terra produce: prima erba, poi spiga,
poi grano gremito nella spiga. E quando il frutto è maturo, subito vi si mette la
falce perché è venuta la mietitura ».

La parabola della zinania
Mt. 13, 24-30.
 * E narrò loro un'altra parabola: « Il Regno dei cieli è simile alla vicenda di un
uomo che aveva seminato del buon grano nel suo campo. Ma, mentre tutti dormi-
vano, venne il suo nemico e seminò zizzania in mezzo al grano: poi se ne andò.
E quando il grano spuntò e fece la spiga, allora apparve anche la zizzania. 
I servi andarono dal padrone e gli chiesero: Signore, non seminasti buon grano nel
tuo campo? Come mai c'è della zizzania?”.Rispose loro: “Un nemico ha fatto que-
sto”. E i servi: “Vuoi dunque che andiamo a levarla?”.  Ed egli: “No, perché strap-
pando la zizzania non abbiate a sradicare anche il grano.  Lasciateli crescere insie-
me fino alla mietitura; e al tempo della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete
prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; poi raccogliete il grano che sarà
messo nel mio granaio” ».

La parabola del chicco di senape
Mt. 13, 31-32. Mc. 4, 30-32. Lc. 13, 18-19.
 * Propose loro un'altra parabola: « Il Regno dei cieli è come un chicco di se-
nape che un uomo prende e semina nel suo campo. E' il più piccolo di tutti i
semi; ma quando germoglia, diventa un grande arbusto e poi un albero, così che
gli uccelli possono farvi il loro nido ››.

La parabola del lievito
Mt. 13, 33. Lc. 13, 20-21.
 * Un'altra parabola raccontò loro: Il Regno dei cieli è simile al lievito che una
donna prese e nascose in tre misure di farina finché tutta la massa fermentò ››.

Gesù ammaestra le folle con parabole
Mt. 13, 34-35. Mc. 4, 33-34.
 * Tutte queste cose Gesù le insegnò con delle parabole e non parlava alla folla se
non con le parabole, affinché si adempisse quanto era stato detto dal profeta:
“La mia bocca pronuncerà delle parabole:annuncerò delle cose ignorate fin dall'ini-
zio del mondo”.

Gesù spiega la parabola della zizzania
Mt. 13, 36-43.
 * Poi, lasciate le turbe, rientrò in casa, e i suoi discepoli gli s'accostarono chie-
dendogli: « Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». "Egli disse: « Chi se-
mina il buon seme è il Figlio dell'uomo; il campo è il mondo; il buon seme sono
gli aderenti al Regno; la zizzania, gli aderenti al Maligno; il nemico che la semi-
na è il diavolo; la mietitura è la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Co-
me si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così accadrà alla fine del mondo.
“Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli; essi toglieranno dal suo Regno tutti
gli scandalosi e quelli che fanno del male e li getteranno in una fornace infocata,
dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti risplenderanno come il sole
nel Regno del Padre loro. Chi vuol capire,capisca! ;›.

Le parabole del tesoro e della perla preziosa
Mt. 13, 44-46.
Il Regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo: l'uomo che lo'tro-
va, lo rinasconde, e tutto contento va, vende quanto possiede e compra quel campo.
“Ancora il Regno dei cieli è simile a un mercante che cerca belle perle  e,
trovata una perla di gran prezzo, va, vende tutto quel che possiede e la compra ››.

La parabola della rete da pesca
Mt. 13, 41-50.
 * Il Regno dei cieli è pure simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie
ogni genere di pesci: quando è piena, i pescatori la traggono a riva e, stando a
sedere, mettono i pesci buoni nei canestri, e i cattivi li buttan via.  Così sarà alla
fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i malvagi dai giusti, e li
getteranno nella fornace infocata, dove sarà pianto e stridore di denti».

Gesù conclude il discorso delle parabole
Mt. 13, 51-52
 * Avete capito tutte queste cose? ››. Gli rispondono: « Sì ››. Egli soggiunse:Per
questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di
casa che trae fuori dal suo tesoro cose nuove e cose vecchie ››.

Gesù placa la tempesta
Mt 8, 18; 8, 23-27. Mc 4, 35-41. Lc 8, 22-25.
 * Venuta la sera di quel giorno, disse loro: « Passiamo all'altra riva ››.Allora i
discepoli, congedata la folla, lo presero, così com'era, nella barca, ed altre barche
andarono con lui. E si levò un turbine impetuoso di vento che spingeva le onde 
nella barca così che la barca già si riempiva. Egli però, a poppa, dormiva sopra 
un guanciale. Allora essi lo svegliarono e gli dissero: « Maestro, non t'importa 
che noi andiamo perduti? ››.Egli, alzatosi, comandò al vento e disse al lago: 
« Taci! Quietati! ››. Il vento cessò, e si fece una grande calma. E disse loro: 
« Perché siete così paurosi? Come mai non avete fede?››.
Essi, presi da timore grande, dicevano tra loro: « Chi è dunque costui, che per-
fino il vento e il mare gli ubbidiscono? ››.

A Gerasa Gesù libera un indemoniato
.Mt 8, 28-34. Mc 5, 1-20. Lc 8, 26-39.
 * Giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei Geraseni. Appena Gesù scese
dalla barca, subito gli venne incontro uscendo dai sepolcreti un uomo posseduto
da spirito immondo. Questi aveva dimora nei sepolcri, e nessuno poteva tenerlo
legato, neppure con catene, perché spesso era stato legato con ceppi e con catene,
ma egli aveva spezzato le catene e rotto i ceppi, e nessuno riusciva a domarlo. E 
notte e giorno andava gridando sempre nei sepolcri e sui monti percuotendosi con
pietre. Vedendo Gesù da lontano, accorse e gli si prostrò davanti, e gridò con gran 
voce:Che c'è fra me e te', Gesù, Figlio di Dio, l'Altissimo? Io ti scongiuro per Iddio, 
non mi tormentare!. Perché Gesù gli diceva: « Esci, spirito immondo, da quest'uo-
mo . Poi gli domandò: Che nome hai? ››.Gli rispose: Il mio nome è Legione, per-
ché siamo molti. E lo supplicava con insistenza di non scacciarli da quel paese.
C'era là, sulle falde del monte, un grosso branco di porci a pascolare. “E
i demoni lo pregarono: Mandaci da quei porci, facci entrare in essi . Ed egli
lo permise. Allora gli spiriti impuri, usciti, entrarono nei porci, e il branco si 
avventò dall'alto del precipizio nel lago. Erano circa duemila, e affogarono nelle 
acque. I guardiani fuggirono e portarono la notizia nella città e per le campagne; e
tutti andavano a vedere ciò che era accaduto.  Arrivati da Gesù videro l'indemo-
niato seduto, vestito e sano di mente, lui che aveva avuto la Legione; e temettero.
E quelli che avevano visto, raccontarono loro ciò che era avvenuto all'indemoniato
e ai porci. "Allora essi lo supplicarono che se n'andasse dal loro territorio. “E
mentre Gesù risaliva nella barca, colui che era stato.indemoniato gli, chiese il per-
messo di stare con lui.  Egli però non glielo permise, ma gli disse: « Va' a casa
tua, dai tuoi, e racconta loro le grandi cose che il Signore nella sua misericordia
ha fatto per te ››. Egli se n'andò, e cominciò a divulgare per la Decapoli le gran-
di cose che Gesù aveva fatte per lui; e tutti ne erano meravigliati.

Giairo prega Gesù per la figlia moribonda
Mt 9, 18-19. Mc 5, 21-24.. Lc 8, 40-42.
 * Ed essendo Gesù ritornato in barca all'altra riva, una grande folla di nuovo
gli si radunò intorno, mentre egli stava sulla riva del lago.  E gli venne incontro
uno dei capi di sinagoga, chiamato Giairo, il quale, vedutolo, cadde ai suoi piedi, 
e lo pregò insistentemente: La mia bambina è agli estremi; vieni, imponi le mani
su di lei perché sia salva e viva!. E Gesù andò con lui, e grande folla lo segui-
va e lo premeva da ogni parte.

Gesù premia la fede dell'emorroìssa
Mt 9, 20-22. Mc 5, 25-34. Lc 8, 43-48.
 * Ora una donna, la quale da dodici anni soffriva perdite di sangue, e aveva molto
patito in mano di numerosi medici e speso tutto il suo patrimonio senza alcun giova-
mento, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne fra la calca alle
sue spalle e gli toccò il mantello. Perché diceva tra sè: Se riesco a toccare anche
solo le sue vesti, sarò guarita . E immediatamente si ristagnò il suo flusso di san-
gue e sentì nel suo corpo di essere guarita da quella infermità. 
E subito Gesù, ebbe coscienza che una forza era uscita da lui, e voltosi indietro,
disse alla folla: « Chi ha toccato le mie vesti? . I discepoli risposero: « Vedi
bene la folla che ti preme e domandi: Chi mi ha toccato? .  Ma egli guardava 
intorno per vedere colei che lo aveva fatto.
Allora la donna, paurosa e tremante, ben sapendo quello che le era accaduto,
venne e gli si gettò ai piedi e gli disse tutta la verità. Egli le disse: « Figlia, la
tua fede ti ha salvata: va' in pace e sii guarita dal tuo male ››.

Gesù fa risorgere la figlia di Giairo
Mt 9, 23-26. Mc 5, 35-43. Lc 8, 49-56. 
 * Parlava ancora quando vennero alcuni dalla casa del capo della sinagoga a dirgli:
La tua figliola è morta, perché disturbare ancora il Maestro? ». Ma Gesù, aven-
do udito quelle parole, disse al capo della sinagoga: Non temere, solo abbi fede ››.
E non permise che alcuno lo accompagnasse, se non Pietro, Giacomo e Giovanni
il fratello di Giacomo.
Giunti alla casa del capo della sinagoga, Gesù vide del tumulto e gente che
piangeva e mandava alte grida. Entrato, disse loro: Perché strepitate e piangete?
La fanciulla non è morta, ma dorme . E si beffavano di lui.
Ma egli, mandatili tutti fuori, prese il padre della fanciulla e la madre e i disce-
poli che l'accompagnavano ed entrò nella stanza dove giaceva la fanciulla. E pre-
sala per mano, le disse: Talithâ qüm!, che tradotto vuol dire: «Fanciulla, te lo
dico io, sorgi! ›;. E subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare: infatti
aveva già dodici anni. E furono presi da grande stupore. Ma Gesù raccomandò
loro insistentemente che nessuno lo sapesse; e ordinò che le fosse dato da man-
giare. -

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